Bassa autostima: cause, sintomi, rimedi

By: Michela
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Bassa autostima: cause, sintomi, rimedi
Autostima: definizione
Se pensi di soffrire di una bassa autostima dopo la lettura di quest’articolo avrai un’idea più chiara sulle cause, i sintomi e i possibili rimedi.
E’ difficile fornire una definizione univoca di autostima. Rosemberg (1965), uno dei pionieri in quest’ambito, ha affermato che l’autostima si riferisce ad una valutazione individuale complessivamente positiva del sé.
Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.
Confucio
Molte definizioni dell’autostima hanno fatto riferimento da un lato al modo in cui ci valutiamo, dall’altro alle emozioni che ne scaturiscono (Abdel-Khalek, 2016). Il concetto di autostima è stato associato alla sicurezza in se stessi (self-confidence), al rispetto per se stessi (self-respect) e al senso del proprio valore (self-worth) (Sedikides e Gress, 2003), tutti aspetti carenti nella bassa autostima. Inoltre si ritiene che l’autostima influenzi l’auto-efficacia (self-efficacy), ovvero la percezione delle proprie capacità nel “fare” (Bandura, 1997).
Autostima di tratto e di stato
La psicologia della personalità ha distinto tra autostima come tratto di personalità e autostima come stato (Gilovich, Keltner, Nisbett, 2006). Si parla di autostima come stato quando si assiste a variazioni dell’autostima temporanee e contingenti. Per esempio una persona potrebbe avere l’autostima alle stelle dopo una promozione sul lavoro, o l’autostima a terra dopo la fine di una relazione. L’autostima come tratto invece è un aspetto strutturale e relativamente stabile dell’individuo che si modella già dall’infanzia.

Cause della bassa autostima
Esperienze traumatiche tra le cause di bassa autostima
Le cause di una bassa autostima possono essere molte e differenti. Una componente fondamentale riguarda il rapporto che la persona ha avuto con le figure di riferimento in età infantile. In casi più gravi eventi di natura traumatica come maltrattamenti, abusi, abbandono e così via, possono contribuire a ledere gravemente l’autostima e il senso nascente del sè. Lo stesso vale per esperienze traumatiche di altra natura come lutti e perdite significative in giovane età.
Bassa autostima e rapporto con genitori e adulti
L’autostima si sviluppa durante l’infanzia attraverso le relazioni che il bambino ha con le figure significative, in primis i genitori. Questo processo avviene secondo i comuni principi dell’apprendimento. Il bambino crescendo nel suo ambiente percepisce se stesso e sviluppa un proprio concetto di sé in base alle reazioni e ai feedback, diretti o indiretti, che via via riceve dalle persone che lo circondano. Successi e fallimenti accumulati contribuiscono quindi in modo positivo o negativo allo sviluppo della sua autostima. Tra le figure di riferimento fondamentali nello sviluppo di un bambino ci sono i genitori, ma anche tutori, educatori, insegnanti o chiunque abbia un ruolo di rilievo per il minore.
Bassa autostima e rapporto con i pari
Anche i pari hanno un ruolo importante nel definire la propria autostima. Può trattarsi degli amici, dei compagni di scuola o delle compagnie frequentate nel tempo libero. Un bambino o adolescente che riceve frequenti critiche e rimproveri, per il suo aspetto, il suo comportamento, o la sua performance in certi ambiti, tenderà a percepirsi come carente e difettoso e sviluppare una bassa autostima. Conoscere le cause e i sintomi della bassa autostima è un primo passo per identificare i migliori rimedi e le aree su cui intervenire.

Bassa autostima: test
I test sull’autostima comunemente più usati a cui attingo nella mia pratica clinica sono il TMA (Test Multidimensionale dell’Autostima) applicabile dai 9 ai 19 anni, e il Basic SE (Basic Self-esteem Scale) dai 18 ai 65 anni.
TMA: Test Multidimensionale dell’Autostima
Il TMA (Test Multidimensionale dell’Autostima) è adatto in età evolutiva e giovane età adulta (età 9-19 anni) e si basa su una concettualizzazione multidimensionale dell’autostima (Shavelson et al., 1976). Fornisce sia una misura dell’autostima globale sia una misura dell’autostima in sei aree specifiche: relazioni interpersonali, competenza di controllo dell’ambiente, emotività, successo scolastico, vita familiare, vissuto corporeo. Il profilo che ne risulta può essere più o meno omogeneo, con un’autostima maggiormente positiva o negativa in aree specifiche di vita.

Basic SE: Basic Self-Esteem Scale
- Il Basic SE (Basic Self-esteem Scale) è indicato per adulti e anziani (età 18-65 anni). Questo test offre una misura dell’autostima di base dell’individuo adulto intesa come caratteristica di personalità stabile. Misura quindi l’autostima che l’individuo sviluppa da bambino sulla base delle relazioni con le figure significative e che si preserva in età adulta.
Sintomi della bassa autostima
L’autostima non compare nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), tuttavia una serie di sintomi potrebbero indicare la presenza di una bassa autostima.
Bassa autostima sintomi:
- Senso di impotenza e sfiducia
- Insicurezza, inadeguatezza, vergogna
- Paura e preoccupazione costante
- Difficoltà ad ascoltarsi
- Difficoltà a prendere decisioni
- Forte autocritica e paura del giudizio
- Paura intensa di fallire
- Difficoltà a porsi obiettivi realistici
- Tendenza ad ignorare i propri successi
- Difficoltà a stabilire confini sani
- Difficoltà ad autoaffermarsi
- Convinzione di non essere degni e meritevoli
- Tendenza a far dipendere dagli altri il proprio valore
- Sentirsi privi di forze e di energie
- Invidia, gelosia
- Senso di colpa

Bassa autostima e disturbi psicologici associati
L’autostima è un ingrediente fondamentale per il nostro benessere psicologico (Baumeister et al., 2003). Una bassa autostima può avere un impatto negativo su numerose aree di vita tra cui le relazioni sociali, il rendimento scolastico, il successo lavorativo e la salute fisica.
Una bassa autostima si associa anche ad una varietà di disturbi psicologici come ansia, depressione, disturbi alimentari, dimorfismo corporeo, dipendenza da sostanze e dipendenza affettiva (Sowislo e Orth, 2013). Nel trattamento di questi disturbi la bassa autostima è un nucleo importante da trattare e se ignorato può rappresentare un ostacolo al cambiamento.
Un individuo con bassa autostima infatti ha una percezione di se stesso come difettoso, fallito, non meritevole, fatica a credere nelle proprie abilità e nella possibilità di cambiare grazie ad una terapia. Ora che ti sono più chiare le cause e i sintomi di una bassa autostima è ora di pensare ai rimedi!
Psicologa Verona: rimedi per la bassa autostima
Se ti sei riconosciuto nel profilo descritto e pensi di avere una bassa autostima un professionista Psicologo Psicoterapeuta esperto come me potrà aiutarti a trovare i migliori rimedi in base al tuo problema specifico in seguito ad una valutazione accurata.
Gli interventi terapeutici riguarderanno:
- La storia personale
- Eventuali traumi o ferite psicologiche
- Superare ansia, paure e incertezze
- Sviluppare fiducia in sé, negli altri, e nella possibilità di cambiamento
- Migliorare l’autostima, anche in aree specifiche (es. autostima corporea)
- Imparare ad ascoltarsi
- Gestire le emozioni (es. ansia, paura)
- Affrontare l’auto-critica
- Affrontare pensieri e predizioni negative
- Imparare a porsi obiettivi realistici
- Affrontare regole di vita rigide e standard perfezionistici
- Sperimentare il successo
- Ritrovare forza ed energia
- Stabilire confini sani nelle relazioni
- Accettarsi in modo incondizionato

Questo articolo ha offerto una panoramica sulle principali cause, i sintomi e rimedi per una bassa autostima. Se vuoi superare la bassa autostima e riprendere in mano la tua vita con un percorso personalizzato non esitare a contattarmi. Sono pronta a riceverti presso il mio studio “Psiche in Movimento” a Verona Borgo Roma o online.
Vorresti amarti e volerti più bene?

Se soffri di bassa autostima forse potrebbe interessarti anche il mio articolo sulla dipendenza affettiva.
Dottoressa Michela Malfatti
PhD Psicologa Psicoterapeuta
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Bibliografia:
Abdel-Khalek, A. M. (2016). Introduction to the Psychology of self-esteem, Journal Nova Science Publishers, January, 1-23.
American Psychiatric Association, Diagnostic and statistical manual of mental disorders 5th edition (DSM-5), American Psychiatric Publishing, Inc.
Bandura, A. (1997). Autoefficacia: teoria e applicazioni. Trento: Erickson.
Bracken, B. A. (2018). TMA – Test di valutazione multidimensionale dell’autostima. Trento: Erickson.
Fennell, M. J. (2016). Overcoming low self-esteem. London: Constable & Robinson.
Fennell, M. J. (2011). Boost your confidence. Improving self-esteem step by step. London: Constable & Robinson.
Gilovich, T., Keltner, D., Nisbett, R. E. (2006). Social Psychology. New York: W.W. Norton.
Johnson, M., Forsman, L. (2003). Basic SE – Basic self-esteem scale. Valutazione dell’autostima di base negli adulti. Trento: Erickson.
Niveau, N., New, B., Beaudoin, M. (2021). Self-esteem Interventions in Adults – A Systematic Review and Meta-analysis, Journal of Research in Personality, 94:104131.
Rosenberg, M. (1965). Society and the Adolescent Self-Image. Princeton: Princeton University Press.
Sedikides, C. Gress, A. P. (2003). Portraits of the self. In M. A. Hogg and J. Cooper (Eds.), Sage handbook of social psychology. London: Sage.
Shavelson, R. J., Hubner, J. J., Stanton, G. C. (1976). Self-Concept: Validation of construct interpretations. Review of Educational Research, 46, 407-441.