Come gestire la rabbia

Come gestire la rabbia

Cos’è la rabbia

In questo articolo ti illustro i diversi volti della rabbia e come gestire la rabbia efficacemente.

La rabbia è un’emozione universale e facile da vedere. Espressioni di rabbia si trovano in tutte le culture e in diverse specie animali (Ekman 1971, Darwin 1872).

Tuttavia, la rabbia si fa spesso portavoce di altre emozioni sommerse, più difficili da riconoscere, esternare o gestire. La rabbia non va nè negata e repressa nè agita, ma gestita.

Una volta compresa ed incanalata nel modo giusto la rabbia può portare ad esiti positivi.

Le emozioni dietro la rabbia

Dietro la rabbia potrebbero esserci emozioni differenti in momenti diversi, o una loro combinazione. Per esempio la rabbia potrebbe mascherare emozioni che ci fanno sentire vulnerabili come il dolore, il senso di colpa o la vergogna.

come gestire la rabbia

Dietro la rabbia potrebbero nascondersi anche tristezza, solitudine, delusione, imbarazzo, insicurezza, vulnerabilità, frustrazione, lutto, ansia, paura, gelosia, stress, stanchezza, fame e così via.

Spesso la rabbia si fa portavoce di un messaggio importante. Comprendere cosa si nasconde sotto la rabbia è fondamentale per trovare una soluzione.

Rabbia costruttiva e distruttiva

L’energia e la forza vitale della rabbia può manifestarsi con modalità differenti e portare ad esiti sia positivi che negativi.

Rabbia costruttiva

La rabbia costruttiva può essere incanalata e diventare carburante per attuare una trasformazione o un cambiamento. Ne è un esempio la rabbia che porta a manifestare contro un’ingiustizia, denunciare una situazione inaccettabile, battersi per i propri valori, realizzare qualcosa di importante.

In alcune persone depresse contattare i sentimenti di rabbia, e diventare consapevoli dei motivi per cui ci si sente arrabbiati, potrebbe essere la via d’uscita dai sentimenti di tristezza, impotenza e apatia legati allo stato depressivo, ed avere quindi una funzione positiva.

Rabbia distruttiva

La rabbia distruttiva è solitamente una rabbia non contenuta ed agita, che porta a distruggere tutto (oggetti, cose) o annientare l’altro (persone). Ne sono esempi atti vandalici, una lite violenta, un femminicidio, o la guerra.

In altri casi ancora, la rabbia distruttiva può essere rivolta verso se stessi, portando a compiere azioni autosabotanti, gesti di autolesionismo o atti estremi come il suicidio. Questa rabbia è altrettanto pericolosa.

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Rabbia pensata e rabbia agita

In alcuni casi la rabbia potrebbe essere agita in modo impulsivo senza essere adeguatamente pensata. Agire emozioni grezze e poco comprese quando si è fuori di sé può portare a compiere gesti di cui potremmo pentirci.

La rabbia è una follia momentanea, quindi controlla questa passione o essa controllerà te.

Omero

Riconoscere le proprie emozioni, osservarle con il giusto distacco, e comprenderne le cause scatenanti, ci aiuta ad agire in modo più consapevole. In alternativa rischiamo di agire sulla base di un impulso momentaneo, senza una reale comprensione di cosa stiamo provando e facendo e perché.

Se sei in preda ad un attacco di rabbia o uno scatto d’ira prenditi qualche momento di time-out per calmarti e raffreddarti e, solo in seguito, valuta razionalmente l’azione più funzionale rispetto all’esito che desideri ottenere. 

Sintomi fisici della rabbia

Molti sintomi fisici della rabbia indicano che il corpo si sta preparando per attaccare, o si sta trattenendo dal farlo.

rabbia sintomi
  • Nervosismo e agitazione
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Respiro veloce o fiato corto
  • Tensione muscolare
  • Sudore, arrossamento
  • Vampate, vertigini
  • Stretta dei pugni 
  • Mascelle serrate
  • Denti digrignati
  • Dolore al petto
  • Nodo allo stomaco
  • Impulso a colpire, prendere a pugni, distruggere oggetti

L’espressione della rabbia nella famiglia

L’espressione della rabbia nella famiglia e nella cultura di appartenenza gioca un ruolo importante. Infatti il contesto offre informazioni sulle emozioni che possono essere manifestate apertamente, e quelle che riteniamo debbano essere nascoste e tenute dentro perché considerate inaccettabili.

In alcune famiglie la rabbia viene manifestata apertamente, ma potrebbe esprimere in realtà altre emozioni più scomode o dolorose. 

In altre famiglie la rabbia viene repressa, e la sua espressione punita in favore di un atteggiamento più pacato, remissivo e accondiscendente.

Entrambe queste situazioni portano a non esprimere le emozioni in modo sano e funzionale.

Come gestire la rabbia

Come controllare la rabbia nei bambini

Per capire come controllare la rabbia nei bambini è fondamentale comprenderne le ragioni sottostanti. I bambini spesso usano la rabbia perché é l’unico modo che hanno per comunicare altre emozioni.

Un bambino arrabbiato potrebbe provare in realtà angoscia, dolore, senso di impotenza, paura dell’abbandono e così via. In altri casi ancora il bambino potrebbe manifestare rabbia perché non si sente visto, ascoltato o capito, si sente trascurato o tradito (Marcoli 2015, Miller 2008). 

Queste emozioni, una volta comprese ed espresse con altri canali, possono gettare un ponte tra il bambino e l’adulto e portare ad un’evoluzione positiva del loro rapporto.

E’ importante che il genitore impari a propria volta metodi educativi e modalità di comunicazione non basati sulla violenza (Rosenberg 2017, Nelsen 2019).

Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia

Jean De La Fontaine

La rabbia negli adolescenti

Negli adolescenti le crisi di rabbia sono frequenti. La rabbia sana che un adolescente prova nei confronti dei propri genitori o altri adulti potrebbe far parte del normale processo di crescita, separazione e individuazione (Mahler 1978). 

In questa fase di vita i ragazzi cercando la propria identità ed individualità separata dalla famiglia. Il figlio inizia a vedere gli adulti ed i genitori non più come supereroi ma come persone umane e fallibili, non è più il bambino da coccolare che era un tempo.

A volte la rabbia è espressa in gruppo come nei casi sempre più frequenti delle baby-gang. In altre circostanze la rabbia può essere indice di situazioni delicate e problematiche che riguardano il giovane o la sua famiglia, e vanno adeguatamente affrontate.

Anche nelle circostanze più difficili è fondamentale mantenere un dialogo aperto con i propri figli, creando ponti là dove ci sono muri (Rosenberg 2017).

la rabbia negli adolescenti

Identificare le cause della rabbia

Identificare le cause della rabbia è il primo passo per trovare la cura.

La rabbia, tua o dei tuoi figli, potrebbe essere scatenata da una varietà di persone, luoghi, situazioni e cose. Conoscere i fattori che scatenano la rabbia, i cosiddetti “trigger“, fornisce indizi importanti sulle sue possibili cause sottostanti e le possibili vie di trattamento.

Ad esempio se ti accorgi che la tua rabbia è causata dallo stress potresti modificare le tue abitudini ed imparare a prenderti cura di te. Viceversa, se osservi che la tua rabbia è scatenata da sentimenti di gelosia, potresti trarre vantaggio dallo sviluppare le tue abilità comunicative.

Attacchi di rabbia e depressione

A volte dietro gli attacchi di rabbia può nascondersi un problema di depressione. Gli attacchi di rabbia possono essere la spia anche di altri disturbi come il disturbo bipolare, il disturbo borderline di personalità, la sindrome di Tourette ecc.

In questi casi non ha senso cercare una soluzione agli attacchi di rabbia ma va risolto il problema sottostante. E’ necessaria una valutazione psicologica per un trattamento adeguato.

Come gestire la rabbia

Ci sono una varietà di tecniche che consentono di gestire la rabbia. Ne sono esempi la mindfulness, la meditazione, lo yoga, e tecniche psico-corporee che consentono di sviluppare autocontrollo, autoregolazione e consapevolezza.

La rabbia può essere espressa in modo costruttivo anche attraverso la creatività, per mezzo dell’arte-terapia, la danza-terapia o la scrittura.

Tra le attività che consiglio per gestire la rabbia nei bambini ci sono le arti marziali, dove l’aggressività può essere incanalata ed espressa in un contesto di rispetto delle regole e dell’altro.

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Psicologa a Verona per gestire la rabbia

Se ti senti in balia di sentimenti intensi di rabbia che non sai come gestire potresti chiedere aiuto ad un esperto.

Sono una Psicologa Psicoterapeuta e ricevo a Verona Borgo Roma presso il mio studio “Psiche in Movimento” e online. Puoi prenotare un appuntamento qui.

Scopriremo assieme cosa comunica la tua rabbia in questo momento della tua vita e come gestirla e sfruttarla a tuo favore, trasformandola in qualcosa di costruttivo.

Se sei un genitore disorientato e non sai come gestire gli attacchi di rabbia di tuo figlio, posso aiutarti in questo compito delicato e difficile offrendoti il supporto di cui hai bisogno.

Vorresti imparare a gestire la rabbia?

Psicologa Psicoterapeuta a Verona e online

Dottoressa Michela Malfatti

PhD Psicologa Psicoterapeuta

Copyright © www.psicheinmovimento.it

Testo protetto da copyright, vietata la riproduzione anche parziale (legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche).

Bibliografia

Darwin C. R. (1872). The expression of the emotions in man and animals. London: John Murray.

Ekman P. (1971). Universals and cultural differences in facial expressions of emotion. In Nebraska symposium on motivation. University of Nebraska Press.

Mahler M. (1978). La Nascita Psicologica Del Bambino. Torino: Bollati Boringhieri.

Marcoli A. (2015). Il bambino arrabbiato: Favole per capire le rabbie infantili. Milano: Mondadori.

Miller A. (2008). La persecuzione del bambino: Le radici della violenza. Torino: Bollati Boringhieri.

Nelsen J. (2019). La Disciplina Positiva: Crescere bambini responsabili, indipendenti e collaborativi, in famiglia e a scuola, con rispetto, fermezza e gentilezza. Torino: Il Leone Verde Edizioni.

Panksepp J., Biven L. (2014). Archeologia della mente: Origini neuroevolutive delle emozioni umane. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Rosenberg M. B., Costetti V., Chopra D., Rossi F. (2017). Le parole sono finestre (oppure muri). Introduzione alla comunicazione nonviolenta. Esserci Ed.

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