Come scegliere la psicoterapia adatta

By: Michela
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Come scegliere la psicoterapia adatta
Se non sai come scegliere la psicoterapia più adatta e ti interroghi sui benefici di una psicoterapia corporea questo articolo potrà esserti utile.
Il mio percorso formativo mi ha portato ad entrare in contatto con differenti approcci allo studio della mente, apprezzandone le peculiarità e le potenzialità.
Nel seguente articolo ho scelto di approfondire in particolar modo i modelli di psicoterapia corporea, evidenziando i motivi per cui questi si rivelano particolarmente attuali ed efficaci.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale o Cognitive-Behavioural Therapy (CBT) vede tra i padri fondatori Aaron Beck e Albert Ellis. E’ un tipo di terapia che agisce soprattutto sul presente lavorando su pensieri, emozioni e comportamenti della persona, avvalendosi di una varietà di tecniche.
Approcci più recenti di psicoterapia cognitivo-comportamentale sono definiti terapie di terza ondata e includono per esempio la Schema Therapy, la Dialectical Behavior Therapy (DBT), l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) e la Compassion Focused Therapy (CFT).
Psicoanalisi e psicoterapia psicodinamica
Il padre della psicoanalisi è Sigmund Freud. La psicoanalisi classica si è interessata molto all’indagine del passato, alla dimensione inconscia dell’individuo e all’analisi del transfert e del contro-transfert. Un tipo di psicoanalisi diversa da quella freudiana è quella junghiana che fa riferimento a Carl Gustav Jung.
I modelli di psicoterapia psicodinamica si sono sviluppati grazie ai contributi di vari autori e le rispettive teorie come la teoria dell’attaccamento di John Bowlby o la teoria delle relazioni oggettuali di Melanie Klein. Altri autori come Mahler, Winnicott, Bion e Stern hanno fornito contributi rilevanti.
Psicoterapia corporea
Se non sai come scegliere la psicoterapia più adatta a te forse ti potrà interessare acquisire informazioni anche sulla psicoterapia corporea.
Con “psicoterapia corporea” o Body Psychotherapy mi riferisco a tutti quegli approcci che fanno uso esplicito ed intenzionale del corpo in psicoterapia. Ne sono esempi la Psicoterapia Funzionale Corporea, la Psicoterapia Sensomotoria, l’Analisi Bioenergetica, la Danza Movimento Terapia, lo Psicodramma e la Mindfulness.
Tutti questi modelli reputano il corpo parte integrante della percezione, delle emozioni e del modo di stare in relazione con l’altro, anche nella relazione terapeutica. Inoltre impiegano il corpo come mezzo fondamentale di comunicazione, esplorazione e trasformazione dell’esperienza.

Corpo e movimento in psicoterapia
Il corpo e il movimento acquisiscono un ruolo fondamentale nei modelli di psicoterapia a mediazione corporea. Come scegliere la psicoterapia più adatta a te?
Ogni approccio di psicoterapia corporea può impiegare una varietà di attività ed esperienze corporee integrate alla terapia verbale.
Queste esperienze possono essere legate per esempio al tatto e alla stimolazione sensoriale, come avviene ad esempio in Psicoterapia Funzionale Corporea e Psicoterapia Sensomotoria.
Altre esperienze potrebbero riguardare la consapevolezza corporea (es. Mindfulness), il significato di pose e posture (es. Analisi Bioenergetica), o l’espressività di movimenti, gesti ed espressioni del viso (es. Danza Movimento Terapia, Psicodramma).
Caratteristiche delle psicoterapie corporee
Le psicoterapie corporee presentano delle caratteristiche in comune:
- Attribuiscono un ruolo fondamentale al corpo e all’esperienza corporea all’interno del processo terapeutico.
- Sono per loro natura di tipo attivo, interattivo ed esperienziale.
- Fanno uso dei comportamenti espressivi in modo flessibile e dinamico per fini terapeutici,
- Riconoscono l’importanza della creatività e delle risorse personali per l’autoregolazione.
Tutte condividono l’assunto di base che la mente e il corpo siano inseparabili, così come non possono essere separati gli aspetti fisici, percettivi, cognitivi ed emotivi dell’esperienza del Sé.

Mente-corpo tra unità e dualità
La dualità mente-corpo nella cultura occidentale risale a Cartesio, che aveva distinto tra res cogitans (sostanza pensante) e res extensa (sostanza estesa).
Vari contributi teorici provenienti dalla Filosofia e dalla Psicologia hanno fornito la base per l’emergenza delle psicoterapie a mediazione corporea, che presuppongono invece l’unità mente-corpo e considerano l’individuo come incarnato.
Un contributo recente viene dalle Neuroscienze, che hanno messo in luce l’unità mente-corpo e l’aspetto incarnato delle funzioni psichiche (Damasio, 1994, 1999; Gallese, 2003, 2005, 2007, 2011; Iacoboni, 2008; Porges, 2014; Rizzolati, 2005; Schore, 2002, 2008).
Anche discipline come la Psicosomatica e la PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) riconoscono l’unità mente-corpo. Se non sai come come scegliere la psicoterapia più adatta e ti chiedi se una psicoterapia corporea sia adatta a te continua a leggere.

Bodymind, cognizione incarnata ed embodiment
Alcune nozioni importanti nello studio dell’unità mente-corpo sono quelle di bodymind, cognizione incanata ed embodiment.
Il termine bodymind, in cui “mente” e “corpo” stanno nella stessa parola, è stato coniato da Ken Dychtwald, un terapeuta della Gestalt (1986).
Il concetto di cognizione incarnata sottolinea l’aspetto incarnato delle funzioni psichiche, attribuendo particolare importanza agli aspetti motori e percettivi dell’esperienza psichica, anche in rapporto all’ambiente con cui interagisce l’individuo (Damasio, 1995).
Con embodiment ci si riferisce invece alla presenza fisica e biologica del nostro corpo, come precondizione per la soggettività, l’emozione, il linguaggio, il pensiero e l’interazione sociale, in una prospettiva più dinamica (Payne et al. 2016).
Altri contributi derivano da Gallagher (2005) nell’ambito della filosofia delle mente e delle science cognitive e da Varela, Thompson, e Rosch (1993).

Emozioni incarnate
Damasio (1994, 1999) ha introdotto la nozione di emozioni incarnate e il concetto di marker somatici. Ciò che la mente esperisce come emozione deriva da una costellazione di indizi somatici e corporei tra cui i livelli ormonali, il flusso sanguigno, l’attività digestiva, i neuro-trasmettitori, e altre dimensioni del metabolismo cellulare.
Varie ricerche hanno mostrato come cambiamenti fisici nella postura o nell’attività del sistema nervoso autonomo abbiano un impatto diretto sull’umore, la percezione, l’esperienza sensoriale, le cognizioni e, in generale il benessere (Carroll, 2009; Payne, 2015; Payne e Brooks, 2016; Sletvold, 2014; Westland, 2015a, 2015b).
In alcune psicoterapie corporee l’attenzione viene rivolta anche ad indicatori fisiologici quali l’attività del sistema nervoso autonomo, o il modo in cui le emozioni influenzano parametri quali il respiro e la muscolatura.
Il corpo fenomenico
Merleau-Ponty (1965), nell’ambito della fenomenologia, ha distinto tra il corpo fisico-oggettivo, come entità fisiologica, e il corpo fenomenico di cui facciamo esperienza.
In tale prospettiva il corpo viene caricato di memorie, diventa manifestazione incarnata delle rappresentazioni simboliche e dell’identità culturale e sociale, mezzo di espressione del sintomo e delle esperienze psichiche, sede e luogo delle esperienze incarnate e base per testare e conoscere la realtà (Payne et al., 2016).
Il corpo fornisce inoltre una preziosa via di accesso indiretta ai processi inconsci e preconsci, o preverbali, dimensioni preziose da poter esplorare nell’ambito di una psicoterapia.

La relazione terapeutica su base corporea
La relazione terapeutica è il fondamento di ogni psicoterapia. Negli interventi su base corporea tuttavia la relazione terapeutica acquista enfasi anche nel suo aspetto incarnato (Totton, 2015).
Negli approcci di psicoterapia a matrice psicodinamica ed analitica si riconosce l’unicità del processo che viene ad instaurarsi nella diade paziente-terapeuta, basato sulle rispettive esperienze di vita, modelli di attaccamento, proiezioni, stili espressivi e così via, anche su base corporea.
Il contro-transfert somatico
In una psicoterapia “incarnata” l’alleanza terapeutica viene raggiunta anche per mezzo di una sintonizzazione corporea con il paziente e l’analisi del contro-transfert non potrà prescindere dal contro-transfert somatico del terapeuta.
Il contro-transfert somatico è ciò che il terapeuta sente nel proprio corpo in risposta alla presenza del paziente e ciò che sta avvenendo in quel dato momento nel setting (La Barre, 2005).
Il corpo acquisisce valore e dignità in ogni aspetto del processo terapeutico: E’ sia mezzo che oggetto del processo di cura e attraverso di esso si dispiega la relazione incarnata tra paziente e terapeuta.
La comunicazione non verbale
Negli approcci di psicoterapia corporea viene attribuito particolare valore alla componente sensoriale, non verbale e pre-verbale della comunicazione.
L’attenzione a questi aspetti offre nuove chiavi di accesso all’esperienza, e nuove possibilità di arrivare a verbalizzare e mentalizzare esperienze altrimenti non accessibili alla coscienza e che non esprimibili a parole.
Come scegliere la psicoterapia adatta? La psicoterapia corporea è adatta a me? La psicoterapia corporea non esclude la componente verbale ma si integra ad essa. Inoltre può essere svolta in un setting “standard“, in posizione seduta, e non implica necessariamente un uso attivo del movimento.
Non dovrai fare movimenti strani, balletti o prestazioni sportive. In una psicoterapia corporea tutto ha un senso, anche l’immobilità, come avviene ad esempio per il silenzio in una terapia verbale. Ci sono tante sfumature di movimento che si possono cogliere in ogni momento.
Nel mio modello di psicoterapia il movimento può essere analizzato per mezzo di strumenti di analisi specifici quali la Laban Movement Analysis (LMA) e il Kestenberg Movement Profile (KMP).

Psicoterapia corporea a Verona
Se desideri provare un approccio di psicoterapia corporea a Verona non esitare a contattarmi. Sono una psicologa psicoterapeuta e ricevo presso il mio studio “Psiche in Movimento” a Verona Borgo Roma e online.
Il mio approccio che mette al centro il corpo e agli aspetti “incarnati” si rivela particolarmente efficace per:
- gestione delle emozioni
- disturbi psicosomatici
- traumi non elaborati
- disturbi dell’alimentazione
- immagine corporea negativa
- gestione di ansia, panico e stress
Se non sai come come scegliere la psicoterapia più adatta a te e ti chiedi se una psicoterapia corporea potrebbe esserti di aiuto scrivimi qui o via WhatsApp.
Ti chiedi se potrei essere la Psicoterapeuta adatta per te?

Dottoressa Michela Malfatti
PhD Psicologa Psicoterapeuta
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Testo protetto da copyright, vietata la riproduzione anche parziale (legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche).
Bibliografia
Carroll, R. (2009). Self-regulation at the heart of body psychotherapy. In: l. Hartley (Ed.), Contemporary body psychotherapy: The Chiron approach (pp. 89–105). London: Routledge.
Damasio, A. (1994). Descartes’ error: Emotion reason, and the human brain. New York: Putnam.
Damasio, A. (1999). The feeling of what happens: Body and emotion in the making of consciousness. London: Heinemann.
Dychtwald, K. (1986). Bodymind. Jeremy P. Tarcher Publisher.
Gallagher, S. (2005). How the body shapes the mind. Oxford: Oxford University Press.
Gallese, V. (2003). The roots of empathy: The shared manyfold hypothesis and the neural basis of intersubjectivity. Psychopathology, 36, 171-180.
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Gallese V., Eagle M.N., Migone P. (2007). Intentional attunement: Mirror neurons and the neural underpinnings of interpersonal relations. Journal of the American Psychoanalytic Association, 55, 131-176.
Iacoboni, M. (2008). I neuroni Specchio. Torino: Bollati Boringhieri
La Barre, F. (2005). The kinetic transference and countertransference. Contemporary Psychoanalysis, 41, 249-280.
Bibliografia – continua
Merleau-Ponty, M. (1965). Fenomenologia della percezione. Ed Il Saggiatore.
Payne, H., Brooks, S. (2016). Clinical outcomes from The BodyMind Approach in the treatment of patients with medically unexplained symptoms in primary health care in england: Practice-based evidence. The Arts in Psychotherapy, 47, 55-65.
Payne, H., Warnecke, T., Karkou, V. & Gill Westland (2016). A comparative analysis of body psychotherapy and dance movement psychotherapy from a European perspective. Body, Movement and Dance in Psychotherapy, 11, 144-166.
Porges, S. W. (2014). La teoria polivagale: Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione. Roma: Fioriti.
Porges, S. W. (2018). La guida alla teoria polivagale: Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza. Giovanni Fioriti Editore.
Schore, A. N., (2008). La regolazione degli affetti e la riparazione del Sé. Roma: Astrolabio.
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Sletvold, J. (2014). The embodied analyst: From Freud to Reich to relationality. London: Routledge.
Totton, N. (2015). Embodied Relating: The Ground of Psychotherapy. London: Routledge.
Varela, F. J., Thompson, & Rosch, E. (1993). The embodied mind: Cognitive science and human experience. Cambridge: The MIT Press.
Westland, G. (2015a). Verbal and non-verbal communication in psychotherapy. New York: Norton.
Westland, G. (2015b). Touch in body psychotherapy. In: G. Marlock, H. Weiss, c. young, & M. soth (Eds.), The handbook of body psychotherapy and somatic psychology (pp. 494- 508). Berkeley: North Atlantic Books.